Circolo o bottega di Raffaello(1483-1520)- Madonna del Divino Amore

Circolo o bottega di Raffaello(1483-1520)- Madonna del Divino Amore

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L'opera è una replica realizzata nel XVI secolo da un artista vicino a Raffaello, probabilmente da artisti della sua bottega. Misura 147cmx112cm, (160cmx125cm con la cornice) ed è quindi un po'più grande dell'originale conservato a Capodimonte. E' realizzata a olio su tela. La tela più antica è a tessitura diagonale, come si usava nel Cinquecento. Non è da escludere comunque che vi sia stato un trasferimento dell'opera, che proviene da una tenuta francese, da tavola a tela tra Settecento e Ottocento.

L'opera è firmata(vedi foto del particolare dell'occhio) in caratteri piccolissimi, visibili bene solo con una lente di ingrandimento. Il testo della firma recita "R.S. URBINAS F. ( Raffaello Sanzio da Urbino dipinse).
Bisogna notare che da un esame delle opere di Raffaello ce ne sono almeno altre tre, relative all'ultimo periodo dell'artista, che sono caratterizzate dall'avere 147 cm di altezza, proprio come questa.
Il craquelè di quest'opera, che è stata trasferita su nuova tela tra la fine del Settecento e gli inizi dell'Ottocento (vedi foto) si nota solo da una distanza ravvicinata ed è molto fitto. 
Da un esame dell'opera alla lampada di wood si può notare che è totalmente integra e presenta pochissimi ritocchi in alcuni punti. Il colore è molto antico e, sempre dall'esame con lampada di wood, molto fluorescente. E' stata restaurata di recente.
L'autore, o gli autori di questo dipinto dovevano conoscere la tecnica di Raffaello perchè, come nelle opere del maestro urbinate, in questa il colore si deposita lungo i margini delle figure e i panneggi sono resi a partire da una tinta neutra e poi schiariti o scuriti con effetti di forte cangiantismo attraverso le velature.
Qui si utilizza il verderame come nelle opere più conosciute di Raffaello( vedi il manto della Madonna).

Si tratta di un'opera che potrebbe rivelare ancora altre sorprese se studiata più approfonditamente.

La Madonna del Divino Amore di Raffaello, opera ritenuta di bottega fino al 2012, si conserva nel Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli, dove è arrivato dopo essere appartenuta per molti secoli a famiglie nobili, come i Farnese. Solo dal XIX secolo quest'opera è giunta nel luogo dove è oggi collocata. 

Questo dipinto, caratterizzato dall'influenza di Leonardo e di Marsilio Ficino, secondo cui il rapporto tra divino e umano è presente nel mondo, ed è esprimibile attraverso la bellezza in esso insita, è appunto caratterizzata dall'armonia e dalla compostezza e serenità dei personaggi. L'artista, attraverso un sapiente uso delle sfumature e dei chiaroscuri, è riuscito a dare ai personaggi espressioni che sembrano reali, proprio come nelle opere di Raffaello.

I colori sono di prima qualità e risultano molto intensi, ancora più che nelle fotografie.
La cornice è databile al trasferimento dell'opera su un altro supporto, avvenuto come dicevamo, tra Settecento e Ottocento.
L'opera non si può spedire fuori dall'Italia.

Eventuali danni e manomissioni alla cornice, che sarà inviata in una cassa di legno con l'opera, non potranno essere motivo per l'apertura di un reclamo.

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